Usavano “portantini in affitto”: denunciate 11 imprese funebri.
AL CENTRO DELL’INCHIESTA DELLA FINANZA DUE SOCIETÀ’ CHE FORNIVANO MANODOPERA. 78 LE AZIENDE COINVOLTE IN TUTTO IL NORD ITALIA
Coinvolge anche 11 imprese funebri operanti in provincia di Vercelli l’inchiesta “Staff leasing” condotta dalla Guardia di Finanza di Biella, che ha scoperto un collaudato sistema per l’utilizzo di “portantini in affitto” impiegati senza tutele ed evadendo le norme previste dalla legge Biagi. Al centro dell’inchiesta due aziende biellesi, che ufficialmente risultavano imprese di onoranze funebri, ma di fatto operavano come vere e proprie Agenzie interinali del Lavoro, somministrando manodopera, con mansioni di “portantini funebri”, pur non essendo iscritte all’Albo Informatico delle Agenzie del Lavoro istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e in contrasto con la legge Biagi, che punisce penalmente sia chi somministra, sia chi utilizza manodopera fornita da un soggetto non autorizzato. Infatti, oltre ad impiegare lavoratori in realtà privati dei diritti e delle garanzie riconosciute al personale regolarmente assunto, si svincolavano da tutti gli obblighi previdenziali ed assistenziali.
L’operazione trae origine da un controllo fiscale di routine, nei confronti di un’impresa funebre, da cui si appurava che la stessa era addirittura senza dipendenti e che per l’esecuzione dei propri servizi si rivolgeva a due false società di collocamento biellesi per “affittare” portantini a basso costo e, soprattutto, meno oneroso ai fini previdenziali ed assistenziali. Partivano perciò le verifiche fiscali nei confronti delle due società biellesi “di collocamento” che facevano emergere un vero e proprio tariffario della manodopera da somministrare. Oltre alla documentazione ufficiale, nel corso di un controllo negli uffici amministrativi di una società, veniva anche ritrovato un “quaderno extracontabile”, ben nascosto in un armadio, in cui, con precisione maniacale, erano annotati giornalmente sia il numero dei portantini forniti, sia l’impresa funebre committente. Un sistema collaudato e ben ramificato: solo a Biella sono 28 le imprese funebri finite sotto inchiesta, 12 nel Torinese, 12 nel Novarese, 11 in provincia di Vercelli, 4 a Milano e altre nelle provincie di Asti, Alessandria, Verbania, Varese, Pavia e Massa. Settantotto titolari di imprese funebri denunciati per avere illecitamente utilizzato personale fornito da soggetto non autorizzato, mentre ai titolari delle due agenzie internali abusive sono stati contestati IVA evasa per 200 mila euro, a fronte di corrispettivi percepiti non assoggettati a imposta, sfruttando indebitamente l’esenzione prevista per l’attività propria di agenzia funebre. Oltre alle sanzioni tributarie; in capo agli amministratori delle due società somministratrici ed ai titolari delle imprese funebri utilizzatrici di manodopera, è scattata la segnalazione alla Direzione Territoriale del Lavoro di Biella, per l’applicazione dell’ammenda prevista dal Decreto Legislativo n. 276/2003, pari ad oltre 2 milioni di euro, suddivisa tra somministratori ed utilizzatori, per l’illecito impiego di quasi 100 portantini in 6.000 giornate lavorative. Analoga segnalazione è stata inoltrata sia all’Inps che all’Inail, per i mancati adempimenti previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori irregolarmente utilizzati.