ANALIZZIAMO QUESTO ARTICOLO ALLEGATO (https://www.lanuovacalabria.it/ora-il-consiglio-regionale-approvi-la-nuova-legge-funeraria-la-cosfit-rilancia-la-sfida-alla-politica )

 E DIAMOCI UNA RISPOSTA

Nonostante la morte è rimasta la livella di sempre c’è chi crede che la morte oggi sia diversa da ieri !

Quella inutile proposta di una nuova legge regionale per il settore funebre, ha rimesso al centro gli interessi commerciali di un manipolo di imprese funebri calabresi ed a sfavore di tutti gli altri imprenditori DEL SETTORE e nonché della popolazione calabrese.

Pochi giorni fa l’impresario funebre Rocco Caliò aveva criticato attraverso questo stesso giornale allegato l’operato della Regione, che, vista l’impugnativa quasi totale del precedente testo abrogato l.r.22/18 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha giustamente abrogato piuttosto che spendere inutilmente parecchi soldi pubblici per gli avvocati e presentarsi in sede di Corte Costituzionale.

Lo stesso impresario funebre Caliò con al seguito un gruppetto di imprese funebri ha sollecitato un nuovo testo, del tutto simile, ai Consiglieri proponenti strumentalizzando il settore come fosse in balia di non si sa quale dramma!
Tanto che Caliò scrive e si augura che la nuova prop. di legge 439 da lui inizialmente redatta e inviata alla politica dia nuovamente una legislazione al settore dimenticando fondamentalmente però che il settore è già regolato dal DPR 285/90.

Tanto che è addirittura preoccupato per le eventuali modifiche che scrive: “non si è ancora a conoscenza degli emendamenti fatti in sede di discussione, possiamo dire che – afferma Caliò – l’intenzione di dare di nuovo dignità al settore ci disimpegna dal manifestare contro il sistema che fino a qualche settimana fa vedeva estraniato il progetto iniziato nel mese di giugno”.

Vorrei ricordare a Rocco Caliò che il settore non ha mai perso la dignità e nessuna legge, se mai fosse stata persa la dignità, potrebbe eventualmente ridare la stessa dignità a nessuno, a mio modo di vedere la dignità l’ha persa chi opera in puro stile mafioso e lucrando oltremodo sui defunti e chi strumentalizza le leggi a fini puramente commerciali magari con l’intento di restringere il mercato a pochi intimi.

Andando nello specifico delle norme licenziate in 3a commissione regionale sanità presieduta da Michele Mirabello e su proposta, nuovamente, del Consigliere Giuseppe Giudiceandrea, le uniche cose apprezzabili sono la regolamentazione della Cremazione!

Le imprese funebri hanno sempre svolto il ruolo di incaricati di pubblico servizio (durante il trasporto della Salma) ma trovo sconcertante concedere ora la chiusura dei feretri alle imprese auto-certificando lo stesso procedimento, è sconcertante perchè questo controllo, fatto delle USL oggi ASP con la Polizia Necroscopica, nacque per evitare quanto successe in passato che all’interno delle casse invece della Salma vi fossero droga ed armi, tant’è che addirittura fino a qualche anno fa venivano rivettate le casse con dei nastri di ottone e poi si è passati al solo sigillo, quindi con questa legge se mai si approvi anche questa norma si da una maggiore facilità per la criminalità organizzata per eventualmente usare di nuovo questo sistema di trasporto già collaudato in passato come descritto nelle cronache.

Sburocratizziamo ??? NO ed ecco altra burocrazia inserita all’interno del testo 439 è del tutto strumentale fatta non per riordinare nulla ma esclusivamente per creare ostacoli alle imprese minori le quali servendosi legalmente di imprese maggiori – Classificazione ATECO 96.03.00 Servizi di pompe funebri e attività connesse, nessun divieto a fare quindi le attività connesse – troveranno ostacoli burocratici che non hanno senso di esistere.

Se le cose rimanevano invariate per fare un semplice funerale con il nuovo testo avremmo bisogno di circa 18 DICIOTTO nuovi modelli da utilizzare! VERGOGNOSO !

Di contro però, Caliò, guarda caso da spazio al nuovo che gli conviene e cioè le case funerarie, speriamo che apra la sua che è in fase di costruzione ben presto, una nuova forma di commercializzazione del lutto offrendo alle famiglie servizi di custodia della Salma… ma la collaborazione tra imprese, una forma per altro lecita, dinamica ed economica, per lui non può e non deve esistere!

Vorrei ricordare a tutti gli interessati che non c’è nulla da riordinare in quanto sono già in essere nei vari campi
e in materia sanitaria, del lavoro, della sicurezza, dell’igiene
e della salute pubblica, leggi dello Stato da osservare, quindi è superfluo, oltre ad essere vietato, dettare leggi regionali in campi di esclusiva competenza dello Stato.

Io invece a questo punto mi auguro che gli emendamenti siano stati prodotti sulla scorta di quanto in sede di audizione in commissione ho espresso, ricordo che il sig. Caliò era presente nonostante non ve ne fosse necessità essendo lui stesso il promotore del testo, e qui superficialmente scritto, cioè togliere ogni restrizione alle imprese funebri sia maggiori che minori e rimuovere le restrizioni all’accesso al mercato.

Mi auguro che la missione della Politica Calabrese non distolga lo sguardo dall’obiettivo proprio che è stato sempre l’interesse popolare e non di chi vuole lucrare sul popolo strumentalizzando leggi per scopi commerciali che per altro nel settore sono totalmente inutili se non per invalidare il concorrente più piccolo!

Giuseppe Triolo

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Peppe Triolo

ecco l’articolo – https://www.lanuovacalabria.it/la-proposta-di-una-legge-regionale-funeraria-accende-lo-scontro-limpresario-triolo-attacca-la-cosfit-e-calio/