È arrivato a Roma alle 19 in punto l’aereo con le salme degli italiani uccisi da un commando di terroristi. Ad attendere l’arrivo il presidente della repubblica Sergio Mattarella, che ha incontrato in una saletta privata dell’aeroporto i parenti delle vittime.

C’è chi stringe la bara. Chi piange silenziosamente. Chi singhiozza straziato, ancora incredulo. Chi si tiene un po’ a distanza, rispettoso. È dolorosissimo l’ultimo saluto dei parenti delle nove vittime di Dacca ai feretri, arrivati alle 19 in punto a Ciampino con un volo di Stato. Il C130, già presente in Bangladesh da due giorni, era decollato dall’aeroporto di Dacca. Quando è atterrato, in pista ad attenderlo c’erano già il capo dello Stato, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, i sindaci, i familiari: tutti avvolti dal sottofondo surreale dei rombi degli aerei, delle voci dei cronisti, dei click dei fotografi. Una massa di vestiti per lo più scuri, tra cui spiccava il vestito bianco a fiori di una bambina di 4-5 anni. Le bare sono state deposte, poi caricate sulle auto funebri e finalmente – dopo un’ora di attesa straziante – avvicinate al bordo della pista, per la benedizione del cappellano militare, accompagnato da un altro sacerdote e da don Luca Monti, il fratello di Simona, una delle vittime. Poi c’è stato l’omaggio silenzioso del capo dello Stato. E infine, l’abbraccio dei parenti: qualche minuto, intensissimo, per salutare i resti dei propri cari. Poi i carri funebri hanno lasciato Ciampino per dirigersi all’ospedale Gemelli, dove mercoledì saranno eseguite le autopsie.

L’incontro con i parenti

f2f8eb724e1bb1b3a140ec3d7029b94f-klmF-U43200620944725J3F-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Il presidente per essere presente ha deciso di interrompere anticipatamente il suo viaggio in America latina. Il capo dello Stato, in attesa delle salme, ha parlato con i parenti delle vittime in una saletta riservata del 31/mo Stormo, nella zona militare dell’aeroporto di Ciampino. Sullo stesso aereo – insieme alle salme di Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti- è rientrato in Italia l’unico italiano sopravvissuto, Gianni Boschetti, che nell’attacco jihadista ha perso la moglie. A bordo anche il vice ministro degli Esteri, Mario Giro.

Vittime giapponesi in patria

Intanto, in mattinata, le salme dei sette giapponesi morti durante l’attacco terrorista nel ristorante di Dacca sono arrivate in Giappone con i familiari. Un aereo delle Forze di autodifesa dell’esercito è atterrato in un aeroporto di Tokyo, dove il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, e il viceministro, Koichi Hagiuda, hanno deposto una corona di fiori sulle bare e hanno osservato un minuto di silenzio. Tra le vittime, tre dipendenti della ditta di consulenza con sede a Tokyo, Almec Corporation.

FONTE: http://www.corriere.it/esteri/16_luglio_05/dacca-partenza-l-aereo-le-salme-nove-italiani-uccisi-ba5c37b4-427d-11e6-b736-d853470efb0e.shtml