Avevano messo su un sistema per regolamentare il rilascio delle salme dalla camera mortuaria dell’ospedale di Frosinone con il quale hanno raggranellato nel tempo notevoli cifre di denaro. Il tutto è stato però scoperto dopo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Frosinone e sviluppate dai carabinieri dalla sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile della compagnia del capoluogo di Frosinone.

Nelle ore scorse, infatti, è stata emessa, dal Gip del tribunale di Frosinone una misura cautelare di arresti domiciliari nei confronti di tre persone dipendenti della locale azienda sanitaria (due residenti a Frosinone ed uno a Ceccano) di cui due operatori tecnici-necrofori ed una ausiliaria specializzata, indagati per il reato di concorso in concussione continuata.

Le indagini – Frosinone

Le indagini sono iniziate nel mese di dicembre 2019, a seguito di attività informativa riguardante presunte illegittime richieste di denaro da parte degli operatori della camera mortuaria nei confronti delle agenzie di onoranze funebri. I carabinieri dopo aver formalizzato la denuncia del responsabile di una nota ditta funebre locale, che dichiarava di essere vessato, da molti anni e costretto a devolvere, sotto forma di regalie, somme di danaro ai citati operatori, in cambio del loro aiuto nella gestione della salma.

Il denunciante aveva rappresentato, altresì, che analoghe richieste erano state effettuate anche ad altre agenzie funebri i cui titolari, al solo fine di evitare che venissero attuati espedienti per rallentare lo svolgimento del servizio funebre erano stati costretti a pagare una somma che variava dai 20 ai 50 euro, fino a raggiungere talvolta 100 euro a salma, importo ormai denominato nel loro ambiente come “il caffè” e che nella struttura ospedaliera di Frosinone vengono gestiti tra i 1000 e i 1200 decessi l’anno.

Le successive attività investigative ha fatto emergere ulteriori riscontri ritenuti fondati dal Gip di Frosinone e tali da indurlo ad emettere la misura degli arresti domiciliaci nei confronti di tre persone indagate dei reati di concorso in concussione continuata.

Sono state eseguite perquisizioni presso le rispettive abitazioni dei tre arrestati, nell’ufficio della camera mortuaria di Frosinone e nei locali attigui. Ai sensi dell’art.27 della costituzione la responsabilità o meno dei tre indagati per i reati in precedenza indicati verrà stabilita solo all’esito di giudizio definitivo della magistratura.

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